del 18 marzo 2013
Ok, non sono più ciccione ma il titolo ad effetto è necessario, come questo blog, d’altronde,
l’ultimo tassello della “grande riscrittura”. Chi mi conosce sicuramente si chiede perché,
dopo tutto quel ben di dio tra social network e pagine facebook
e blog di vari tipi e collaborazioni e siti internet…
(mi sono perso) insomma… perché dopo tutto quello scrivere devo scrivere ancora…
È una patologia? È una sindrome? È un uccello? È Sparta? Che è sta roba? Da che parte si guarda?
Che ti succede, Claudio? E, soprattutto, perché se avevi tutta sta roba da dire non l’hai detta prima,
con calma, invece di tutta questa furia condensata e al limite del non-sense? Perché?
Perché prima non riuscivo. Prima vivevo per altro. Prima mi accontentavo di altro.
Ora no. Ora ho fame. Fame di leggere e scrivere. E scrivere. E scrivere.
Non è compulsività vi giuro. È necessità. No sopravvivenza, no. È vita
e in questo scrivere come una furia per lasciare uscire tutto quello che è dentro e che,
credetemi, non è bello che rimanga dentro… in questo scrivere ho bisogno di un centro,
di un punto di riferimento, in cui elencare, ancorare i momenti, le idee.
Ne ho bisogno per gestire meglio questo Big Bang creativo, col rischio di travolgere tutto e tutti…
per cui io procedo, ignaro delle lamentele dei Filistei che dicono “NO…. TROPPA CARNE SUL FUOCO. FERMO. FERMO!”
e che muoia il ciccione con, appunto, tutti i Filistei (che non mi hanno fatto niente
e che nemmeno so chi sono ma che sicuramente ci sono e sono pronti a rompere i coglioni
con le loro remore e quelle stesse invidie che seccarono Sansone tanto tempo fa).
Non abbiatemene. Non me ne voglio nemmeno io.
È necessario.
È un uccello, quindi? O un aereo? No… è vita. Bella vita, tra l’altro. Perché quando una mente brilla
e crea è la cosa più vicina al divino, nonostante sia ateo, nonostante citi la Bibbia.
Oggi parto. E parto stando fermo. Come nella migliore tradizione. Mentre la mente si solleva
e osserva strabiliata la “curva perfetta della Terra”.
il fusso di pensieri solo all'apparenza caotico